PRINCIPI DI MEDICINA CIRCOLARE I

principi di medicina circolare 1

Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è da tempo impantanato in uno scenario di emergenza permanente che condanna il paziente ad un’inesorabile condizione di isolamento.

La recente esperienza pandemica ne è stato l’ennesimo, spietato banco di prova.
La complessa frammentazione in modelli sanitari regionali – sempre più claudicanti e dipendenti dall’ingombrante stampella privatistica – non ha agevolato la risposta al virus, forzando la popolazione a spiazzanti soluzioni da far west: confinamenti e coprifuochi.

Tale modello sanitario, pur dimostratosi in qualche modo capace di contenere il contagio, non ha smesso di produrre profonde disuguaglianze sul territorio, mentre i costi di quelle che erano considerate emergenze anche prima del QOVID (cronicità, gestione delle malattie rare, accesso improprio alle prestazioni ambulatoriali e di pronto soccorso) continuano a crescere

Basti pensare che per curare 24 milioni di pazienti affetti da patologia cronica (le più frequenti sono ipertensione, artrite/artrosi e malattie allergiche) lo stato ha speso nel 2017 circa 67 miliardi e che per il 2028 sia prevista una spesa di 71 miliardi per 25 milioni di malati cronici!
A questo ritmo, nel prossimo futuro, il SSN non avrà più la capacità economica per garantire un’adeguata assistenza sanitaria al cittadino.

Intanto, i tassi di natalità sono in calo costante: nel 2022 le nascite sono scese a 393mila, consolidando una tendenza che ci vede in fase demografica recessiva e che ci restituisce l’istantanea di una società nella quale, nel giro di pochi decenni, persone anziane saranno costrette a prendersi cura di persone più anziane e fragili.

La risposta a questa emergenza non può più essere rimandata. 

Per affrontarla è diventato vitale promuovere una cultura sanitaria orientata prima di tutto alla prevenzione, enfatizzare il ruolo educativo e terapeutico della socialità, in modo da favorire il monitoraggio regolare del malato, migliorarne l’aderenza terapeutica e incoraggiare stili di vita salutari.

Nel nostro Paese il livello culturale ha un effetto significativo sul rischio di cronicità e anche i dati Istat evidenziano che le persone con livello di istruzione più basso soffrono molto più frequentemente di patologie croniche rispetto al resto della popolazione.

Questo spiega perché il paziente debba essere informato accuratamente sulle proprie condizioni, addestrato all’autogestione della terapia e all’utilizzo appropriato dei servizi sanitari, educato a scelte salutari sia in una prospettiva di benessere individuale che sociale.

Si tratta di un rimedio che non può essere assunto sotto forma di farmaco, ma che si co-costruisce in circolo, in associazione.

Una medicina circolare.

Trasmettere il virus dell’informazione è estremamente complesso: per questo motivo studio mediqo opera attraverso eventi e laboratori dal vivo. 

Ad esempio, con il progetto QURAMI®, il processo patologico viene destrutturato socialmente attraverso un percorso a sette tappe, utili a elaborare in gruppo le principali disfunzioni narrative che colpiscono la comunità e gli individui che ne fanno parte.
Tale espediente è pensato per affrontare e confrontare non solo il malessere individuale, ma soprattutto quello generale.

Queste proposte narrative e innovative sono aperte a soggetti pubblici e privati interessati a promuovere politiche di informazione sanitaria e sviluppare progettualità di prevenzione attiva in comunità.

di Marco Gaudiosi